La terapia cognitivo comportamentale

La terapia cognitivo comportamentale

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Terapia Cognitivo Comportamentale Rimini (TCC)

La terapia cognitivo comportamentale (TCC) nasce e si sviluppa negli Stati Uniti intorno agli anni sessanta, dal lavoro di Albert Ellis e Aaron T. Beck.

È una terapia di durata relativamente breve, dove terapeuta e paziente insieme decidono su cosa lavorare, collaborano e condividono obiettivi concreti.

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Terapia cognitivo comportamentale Rimini. Per quali disturbi psicologici è adeguata.

Viene considerata il trattamento psicologico d’elezione per diversi disturbi psicologici (per esempio nella cura della depressione); molti studi scientifici e le linee guida del National Institute for Care and Health Excellence, la indicano per una serie di disturbi tra cui:

  • Disturbi d’ansia: attacchi di panico (con o senza agorafobia), ansia generalizzata, fobia sociale, ipocondria, fobie specifiche.
  • Disturbi dell’umore unipolari e bipolari (anche in associazione alla terapia farmacologica)
  • Disturbi del comportamento alimentare (DCA): anoressia, bulimia, binge eating disorder, etc.
  • Disturbo ossessivo-compulsivo
  • Disturbo post-traumatico da stress
  • Dipendenze patologiche
  • Disturbi sessuali
  • Insonnia e disturbi del sonno
  • Disturbi della personalità
  • Schizofrenia e psicosi (in associazione alla terapia farmacologica)
Secondo l’ approccio cognitivo-comportamentale, esiste una complessa relazione tra emozioni, pensieri e comportamenti. Il malessere psicologico è in gran parte dovuto a credenze disfunzionali che si mantengono nel tempo. Non sono gli eventi a creare e mantenere i problemi psicologici, emotivi e di comportamento, ma questi sono largamente influenzati dalle strutture e costruzioni cognitive dell’individuo.

Tecniche di intervento

Attraverso l’applicazione della tecnica dell’A-B-C, la disputa, gli esercizi comportamentali e le techinche metacognitive, la terapia cognitivo-comportamentale si propone di aiutare i pazienti ad identificare e valutare i loro pensieri e le loro credenze irrazionali e a formulare pensieri e credenze alternative più funzionali.

Questo porterà i pazienti a sentirsi emotivamente meglio, porterà sollievo dai sintomi, faciliterà la remissione del disturbo e insegnerà loro delle abilità per prevenire le ricadute da utilizzare per il resto della vita.

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